mercoledì 26 febbraio 2014

Il Matteista


Ormai lo sapete che l'Untino del Signoraggio mi ispira paragoni con Norman Bates, quello che pareva tanto un ragazzino a modo, un figlio modello ammamma e invece. 
Trovo interessante ed anche inquietante il message in a bottle del neo-premier a Luigi di Maio, con quel passaggio repentino dal tutto stampatello al corsivo; un cambio di mood, segnalato dallo scarabocchio (anche qui) che denota una certa instabilità emotiva e il desiderio di apparire a tutti i costi adeguato ad un ruolo che forse non ha ancora del tutto assimilato ed introiettato (le troiette non c'entrano). 
Due scritture, due Mattei, una pericolosa dissociazione o tendenza alla bipolarità? Anche se in lui convivono in maniera abbastanza conflittuale ma coatta il democristo e l'apparatchik da regione rossa, non parliamo di doppia personalità, per l'amor di Dio, roba da film. Era emozionato, dai, e ha pasticciato un po' pizzineggiando. Era la sua prima volta in un luogo sconosciuto, il Parlamento e respirava l'aria un po' troppo ossigenata ed euforizzante della democrazia.

Ieri l'Untino è riuscito finalmente a diventare premier e ve lo tenete, a meno che il suo amato partito non trovi il modo di affondarlo poco dopo il varo. Anche il Titanic sembrava inaffondabile e invece. 
Vista l'espressione di Letta nipote durante il passaggio di campanella e ieri alla Camera dove ha tentato disperatamente di rubare la scena con una passerella stile "bambole non c'è una lira" assieme al redivivo smacchiatore, fossi in Matteo camminerei con il culetto ben rasente al muro. Dopotutto Letta è nipote si, ma mica è Paperino e Matteo non è Gastone, nonostante le apparenze.

Oltre alla grafologia mi ha colpito l'alto tasso di bugie nel discorso alla Camera, un lunghissimo pistolotto da consiglio comunale che, sospetto, da sindaco di Firenze avrà fatto diventare un Palazzo già Vecchio, decrepito. Accanto a lui c'era una ministra bionda in evidente stato catatonico, che ha mantenuto per tutto il discorso una facies assolutamente amimica. Chissà se era noia o l'estasi renziana? Quella in cui era caduta invece in maniera conclamata una delle sue groupie, lo Speranza, che ha donato il suo voto e forse anche un brandello di animuccia, al suo Matteo, in nome di tutti gli adepti della setta piddina, assolutamente incapaci di accorgersi delle tante bugie e fanfaronate del loro eletto del Primariato.

Ho provato a contarle le millanterie, le contraddizioni (maiuscolo o corsivo?), le confabulazioni, ma il numero mi ha sovrastato. Anche riguardo alla pseudologia fantastica è un berluschino, nonostante il maestro conservi tuttora uno stile inarrivabile. 
Infatti l'allievo non arriverà mai al sublime "vi tolgo l'IMU" in serpentese fissandovi dritto negli occhi attraverso la TV. 'Tacci sua. Il ragazzo è solo un buon incantapiddini, della razza dei mentalisti, quelli che ti fanno credere di aver indovinato la carta e ti strappano un ammirato "ma comme fa?" 
Se dovrà solo tirare a campare in attesa della cavalleria andrà anche bene. Quello che è certo è che non conta certo più di Letta. Come lui serve come la serva ma all'occorrenza lo getteranno come un kleenex. E nei vendicativi e giustizieri libri di storia non sarà ricordato più del morituro per Maastricht.
Renzi chi, quello con l'accento toscano dei cioccolatini dell'imitazione di Crozza?

sabato 22 febbraio 2014

Semicupio dissolvi #thisinotmygovernment


Dopo aver letto la lista dei ministri, viste le loro facce (mi soffermerei sull'inquietante effetto ipnotico-sedativo dello sguardo della Madia associato alla parola semplificazione) e soprattutto pensando a ciò che hanno intenzione di fare, cose che gli stuPiddini maledetti non immaginano neppure, si avrebbe solo voglia di entrare in uno stato catatonico senza fine. Quell'effetto di pietoso loop mentale che ti dava la lobotomia prefrontale.
Vi prego, ditemi che è un brutto sogno dal quale non riusciamo a svegliarci o il peggiore dei bad trip.
Eccolo, il governo delle sinistre per salvarci dal quale Silvio era sceso in campo tanti anni fa. Grazie Silvio, grazie tante eh, chissà come avremmo fatto senza il tuo aiuto. Comincio a pensare che, oltre che interista, tu sia sempre stato un compagno nascosto. E' questo che hai confessato a Don Matteo quando ti sei chiuso in confessionale con lui l'altro giorno?
Tutto il peggio piddino: le cooperative rosse, le partecipate, l'apparato e i funzionari di mestiere, soprattutto le funzionarie mioddio, il peggio democristocomunismo tosco-emiliano di merda. Sembra la cucina della Festa dell'Unità con le azdore. Sono bravi, non c'è che dire. Riusciranno, in articulo mortis, a farmi diventare più anticomunista di McCarthy.

Ci sono le donne. Aaaah, si, allora stiamo tranquilli. Guarda la Madia. Guarda la Lorenzin. Guarda le funzionarie. Ma ci sono i ggiovani. Aaaah, allora l'unico problema è l'eventuale dementia praecox, quella senile rimane confinata in altre stanze. Scusa ma l'elettorato di centrodestra è garantito dalla presenza degli alfaniani. Annamo bene. Padoan è uno che l'economia la conosce (lo dice Bagnai e tendo a credergli), ma allora la cosa non è affatto rassicurante perché significa che l'unico atto che non dovranno sbagliare a fare sarà compiere la rapina del millennio, il più grande trasferimento forzoso di fondi privati da uno stato all'altro in tempo di pace. 
Parliamoci chiaro, questi babbei capitanati dal Capobabbeo, dal pallonbischero Beatrice, vi toglieranno i soldi e vi tasseranno fino alla morte Greek Gnamgnam Style, si, anche voi che avete 5000 euro sul conto corrente e quindi chevvefrega, per coprire i buchi delle banche TEDESCHE. Capito?
Ve lo ripeto e più giù in fondo al post c'è anche il disegnino: la Germania ci ha portato dentro l'euro e finanziato affinché diventassimo suo mercato di sbocco e comperassimo le sue auto naziste di merda che bippano se vi avvicinate troppo agli altri automobilisti e come le mettete in moto vi intimano di "non farvi distrarre dal sistema". Siccome però le loro banche hanno esagerato con i derivati e con i finanziamenti a paesi del Sud Europa che nel frattempo stavano strangolando con l'austerità (pensate che furbi) facendoli diventare sempre più insolventi e, side effect non da sottovalutare, gli USA sono incazzati perché le Deutsche Banken le hanno foraggiate di dollari ma il buco diventa sempre più grande, ecco che è partito l'Operazione Rekuperen Krediten.
La Germania, così ben rappresentata da quella sciatta e ottusa Mutti culona che nemmeno il genio di Fassbinder avrebbe potuto immaginare come metafora del degrado tardo-capitalistico del suo paese (altro che la Maria Braun-Hanna Schygulla) rivuole i suoi soldi e, tanto che c'è, si dedica alla depredazione di quella ricchezza altrui che ha sempre invidiato e che, periodicamente, si impegna con tutte le sue forze, militari e/o economiche, a rubare agli altri paesi. Bentornato Piano Funk.

Non è odio antigermanico. E' la sconsolata dichiarazione di fallimento di ogni tentativo di estirpare la mala pianta dell'imperialismo mercantilista dalla testa della classe dirigente industriale tedesca. Lasciate una sola fabbrica in Germania e dopo un po' scoppierà la guerra in Europa. E' scienza. Morgenthau l'aveva capito.

Ora, torniamo ai nostri pupazzetti colorati. Sarà divertente guardarli tergiversare esattamente come il governo Letta, perché l'alternativa è dover arrivare a toccare il loro elettorato democristocomunista di merda.
Perché gli strozzini non aspettano e non li tieni mica buoni con l'Orchestra Le Fruste di Romagna, la piadina con lo squacquerone e il dibattito continuo. Prima o poi sarà inevitabile anche arrivare alle chiappe degli statali, privatizzare le partecipate, decimare sanitari pubblici e insegnanti, postali, smantellare i loro sindacati venduti, mandare a lavorare i dignitari di partito e quelli che campano sul fatto che avevano il nonno partigiano. A quel punto vedremo se l'elettorato democristocomunista di merda si accorgerà di quanto aveva ragione la classe operaia ad aver voltato le spalle per prima e a schiacciare la testa a questo orrendo serpentone metamorfico che è la sinistra italiana.
E' la loro maledizione. Si sono venduti ma prima o poi dovranno urlarlo ai quattro venti. Saranno esposti con tutte le vergogne di fuori. Nudi nella loro infamia di vermi traditori collaborazionisti.

Loro sperano che arrivi il deus ex machina, che la Germania magari decida di lasciarci andare o che la Francia di Marine rovesci il tavolo europeo, e sono convinta che, in tale evenienza, tengano pronta la carta Prodi che, come ci ha portato dentro la camera a gas, potrebbe tirarcene fuori, passando paradossalmente dal ruolo di carnefice a quello di salvatore della patria. Sarebbe la beffa più atroce e non me lo auguro proprio perché questi meritano di pagare per ciò che hanno fatto con la scomparsa totale e definitiva dalla politica. Che il PD sparisca per sempre dell'ignominia e le sue rovine morali siano cosparse di sale.

Ho già scritto al Dottor Berlusconi una volta chiedendogli di abbracciare ufficialmente la causa anti-euro. Mi rivolgo anche al padronato del Cinque Stelle affinché si avvii all'imbarco (grazie Carmen) lasciando perdere le stronzatielle della decrescita. Sarebbe un'occasione storica per il primo di riscattarsi come uomo e statista facendo diventare finalmente utili le sue televisioni e per il secondo di non farci più sospettare che il Movimento sia solamente una valvola di sfogo per il malcontento manovrata dagli stessi che il malcontento lo provocano con le loro politiche di austerità. Se entrambi si decidessero, perdio, avendo il coraggio di mandare all'aria il governo golpista piddino e costringendo 'O Re a indire nuove elezioni, non ci sarebbe storia. Vittoria a valanga. Venite a bordo, cazzo!!
Anche se non avrò alcun problema ad aiutare la Lega di Salvini o Fratelli d'Italia o chiunque altro alle prossime europee, mi piacerebbe avere l'imbarazzo della scelta tra i partiti anti-euro. O non avete proprio voglia di sbarazzarvi veramente del regime? Non voglio credere che chi ha preso il potere sia talmente forte da non consentire alcuna speranza. Non lo crederò mai.

Se vi piace RT l'hashtag #thisinotmygovernment

A sinistra il PIL tedesco, a destra l'esposizione di Deutsche Bank sui derivati.
(fonte ZeroHedge)

giovedì 20 febbraio 2014

Messer Matteo che discese dal cielo in terra a miracol mostrare e finì asfaltato al primo incrocio


"Beatrice tutta ne l'etterne rote
fissa con li occhi stava; e io in lei
le luci fissi, di là sù rimote.                             
  Nel suo aspetto tal dentro mi fei,
qual si fé Glauco nel gustar de l'erba
che 'l fé consorto in mar de li altri dèi."

Divina Commedia, Paradiso, canto I


Come si è permesso tale Giuseppe Grillo di offuscare questo diamante, questa novella Beatrice, piccolo padre, maestrino venerabile, unto del Signoraggio, questo nostro (anzi, vostro) duce sfolgorante di luce propria? Come ha osato non cadere in deliquio di fronte a colui che pare disceso dal cielo in terra a miracol mostrare? 

Lo so che è uno spettacolo imbarazzante vedere umiliare qualcuno o, come si dice oggi, asfaltare, se è vita reale e non finzione cinematografica ma vi consiglio di guardare i dieci minuti integrali durante i quali Matteo Renzi (d'ora in poi Beatrice) è riuscito a uscire anche peggio di Pierluigi Bersani dallo streaming, ovvero da quello che ormai è il bad trip piddino. Tenendo conto che per l'ex segretario del PD bastarono i leggermente frizzanti Crimi e Lombardi, appena una leccatina, insomma.
Sinceramente, qualcuno pensa che la moda dell'automacellazione di fronte alle videocamere tenterà qualche altro segretario del PD in futuro dopo quest'ultimo episodio? Chissà cosa provano, che razza di perversione è. Siamo ad Antonin Artaud, al Teatro della Crudeltà oppure agli annunci tra cannibali e aspiranti spezzatini. A me ha ricordato, a proposito di cannibalismo, il rapporto tra Hannibal Lecter e Clarice Sterling. Buonasera Beatrice, che ti ha detto Miggs? Do ut des, Beatrice. Senti ancora gli agnellini urlare?

I media vi stanno dicendo che Grillo è stato maleducato, violento, che non si fa così, che il Movimento Cinque Stelle così ha perso migliaia di voti, per non farvi vedere quanti ne ha conquistati. Lo dicono pure i vostri amici su Facebook, quelli che hanno partecipato alla colletta per comperarsi questo bancario descamisado bravissimo a piazzare i titoli tossici alle vecchiette facendo loro la boccuccia tonda ma che, nel momento di tirarli fuori davvero, prima ha provato con l'arroganza ma poi ha dovuto abbassare orecchie e culo ed andarsene via a retromarcia mentre l'altro gli miagolava sul muso il suo essere maschio dominante. E' pura etologia, credetemi. Grillo e Berlusconi si che sarebbe scontro tra dominanti.

Del resto cosa si aspettava Beatrice dopo questa bischerata di introduzione: "Vi raccontiamo cosa vogliamo fare e vi diciamo, da subito, che, per quello che ci riguarda, non vi chiediamo alcun accordo vecchio stile, non siamo a chiedervi nessun voto di fiducia, non stiamo a chiedervi un Governo". Lui e Delrio, s'intende.
Come dire, petto o coscia?
A quel punto Grillo l'ha lasciata ancora un attimo a soffriggere, poi si è pappato Beatrice e pure l'erba pipa di Glauco con una leggerezza addirittura British. Il pallonbischero ha cominciato a sgonfiarsi, a raggrinzirsi prima di fuggire via spernacchiando. Povera Beatrice, che figüra da cioccolataia, soprattutto quando ha detto, credendo di ingraziarsi l'attore: "Venivo sempre ai tuoi spettacoli e comperavo il biglietto".
Grillo non ha fatto niente di eccezionale, ha semplicemente ricordato a Renzi chi è, chi rappresenta e soprattutto chi non rappresenta. Ha fatto le osservazioni che, in un paese veramente democratico, la stampa farebbe normalmente ai politici. Riguardatevi l'intervista di David Frost a Richard Nixon per capire cosa intendo, visto che siete abituati al Kamasutra da due sole posizioni: la sdraiata e la pecorina, del giornalismo italiano.
Senza contare che Renzi è pura propaganda, è un pupazzo programmato con istruzioni precaricate del capitalismo assoluto dominante. Non si dialoga con la propaganda ed i suoi agenti perché il dialogo presuppone flessibilità e, per definizione, la propaganda è pensiero rigido.  La propaganda si può solo disvelare e ridicolizzare. Ed è ciò che ha fatto Grillo. Dovrebbero farlo anche gli altri. Pazienza, ci accontenteremo.

Vi rode che a fare l'opposizione in questo paese sia l'ex comico? Non è un problema suo. E' di coloro che preferiscono fognare, recitare supercazzore o restare imprigionati nel dilemma se uscire da destra o da sinistra.
Gli italiani, che non concepiscono la critica al potere, tanto meno al regime, e non a caso si sono fatti vent'anni di fascismo e poi quaranta di democristocomunisti più venti di berluperonismo, rabbrividiscono di fronte allo spettacolo dello smutandamento dell'imperatore e si fanno convincere dai suoi servi a scandalizzarsi. Io invece godo e ringrazio Beppe Grillo di essere l'unico a steccare in questa orchestra di filarmonici perfettini, di fronte ad una platea di idioti che accettano di farsi fottere per due euro.
Sul GRA questo sarebbe visto come concorrenza sleale.

sabato 15 febbraio 2014

Matteo non farebbe male neppure ad una mosca


Nel finale di "Psycho" di Hitchcock udiamo Norman Bates, ormai flippato del tutto, parlare con la voce di mamma riferendosi a sé stesso in terza persona, dimostrando in tal modo di aver portato a termine l'identificazione con l'aggressore e la propria scissione di personalità. Il concetto viene ribadito utilizzando un suggestivo espediente cinematografico, il morphing. Il volto di Anthony Perkins viene sovrapposto a quello della madre mummificata e il film si chiude con la scena, accompagnata dalla musica spaventevole di Bernard Herrmann, del recupero dell'auto contenente il cadavere della povera Marion Crane che Norman aveva occultato nella palude.
Tranquilli, questo pazzo furioso da oggi non potrà più nuocervi. Ci prenderemo cura di lui a litri di clorpromazina e sedute di elettroshock e magari, con due colpetti ben assestati sul lobo prefrontale, lo renderemo docile come un agnellino. Non farà più del male neppure ad una mosca. Appunto.

Eppure Norman era parso assolutamente Normal a Marion quando la sua fuga da maldestra ladra per un giorno si era fermata nel parcheggio del Bates Motel. Si, un po' strano il ragazzo, bamboccione assai con quei continui riferimenti a mammina e un po' troppo solitario, ma Marion era troppo presa dal proprio senso di colpa per aver sottratto i soldi in ufficio per accorgersi che l'unica cosa da fare sarebbe stata fuggire a gambe levate da colui che il regista ci presenta con fin troppi indizi come l'archetipo del killer seriale. Ricordo che quando vidi per la prima volta "Psycho" da ragazzina con un amico, a metà film lo gelai con l'infame spoilerone "La madre non esiste, è lui l'assassino camuffato da madre", ma non fateci caso, la mia sensibilità per riconoscere le oscure disarmonie della malattia mentale era già allora un talento naturale.

Veniamo all'attualità. Ci presentano un ex-ragazzo, un trenta quasi quarantino vivace ed estroverso e ti dicono che devi affidarti completamente a lui. E' un po' troppo pane&salame forse, uno di quelli che vedi bene giusto come sindaco con la fascia da Miss Italia. Se lo pensi invece come statista ti tocca schiodare ben bene l'immaginazione più fervida di cui sei capace. In ogni caso, quella parola, bischero, che i tuoi geni toscani ti associano malignamente alla sua faccia quando pensi a lui, in fondo ti tranquillizza.


Non ha mica lo sguardo torvo di Norman-Anthony e, quando posa da maudit, da sciupapiddine, si vede che è sforzato, che s'atteggia, ma del maudit non ha neppure l'accenno. Perché maledetti, caro il mi' Matteino, lo si nasce. No, è innocuo, credetemi, fa quasi tenerezza. Un cugino primo da dormirci assieme tranquille sotto la tenda al campeggio degli Scout.


E poi democratico lo è, altrimenti non sarebbe il segretario del Partito Democratico. Quel nome che, più dello gnocco fritto e della casa del popolo, ti ricorda inconsciamente l'America, JFK e la Nuova Frontiera e che in Italia è l'ultima incarnazione della sinistra seriaeperbene opposta all'orrendo partito berlusconiano dei cattivi, ultimamente per la verità soppiantato da quello degli ancora più cattivi Cinquestelle.
Apparentemente quindi, il nostro Vespa giovane sembra uno di sinistra, il suo motel è accogliente e confortevole, nonostante le sue stanze siano stranamente vuote.
L'unica presenza oscura attorno a lui non sono gli uccellacci del malaugurio che tiene impagliati in ufficio, i trofei delle sue rottamazioni, come le chiama lui. Lavori di paglia, ago e filo che però conservano intatti piumaggi variopinti di leader un tempo veramente di sinistra, forse.
La presenza inquietante che aleggia è quella di una gigantesca balena bianca che potrebbe all'occorrenza trasformarsi nel pinocchiesco pescecane. Pinocchio uguale bugie. Siamo sempre di più in Toscana, terra di mostri sanguinari e dei viaggi ergotici del più grande poeta lisergico, Dante Alighieri. Amo seguire le libere associazioni perché è sempre interessante e perché non sai mai dove ti porteranno, ma qualche indicazione, qualche indizio per interpretare la realtà te lo offrono sempre.

Ora al ragazzo vogliono consegnare un potere quasi assoluto senza passare per le urne. E' bastato il biglietto da due euro pagato dagli ineffabili piddini alle primarie. Il loro concetto di suffragio universale.
Possibile che questo entusiasmo attorno a lui, tutto l'armamentario di questa religione Bischerology a base di culto della doppia personalità, le tante groupies con i capelli lunghi che lo circondano e che fanno tanto famigliola di Charlie Manson, e quella mamma putativa un po' dimessa, con il culone e i capelli di stoppa gialla i cui interessi promette di accudire con vero amore filiale, non vi inquietino nemmeno un po'? Per non parlare di quel padre da anni chiuso in manicomio perché convinto di essere un re come Napoleone?
Entrereste quindi nel Renzi Motel? Accettereste di farvi la doccia senza paura che appaia la mummia dell'incartapecorita zia ricca Lagarde con il coltellaccio per scannarvi? Non vi inquietano i numerosi nei-con sulla sua faccia? No?
Io, se passo dal Motel Renzi, tiro dritto. Ricordate? Chi era l'assassino l'avevo capito a metà film.



martedì 11 febbraio 2014

People from Syriza



Uno dei passatempi preferiti degli appartenenti alla sinistra sushi & spumantino (la definizione non è mia ma mi piace assai) è quella dell'adesione all'appello. Se poi create qualcosa modellando la fuffa, preferibilmente in stato alterato di coscienza, lo avvolgete nel pluriball e lo confezionate ulteriormente in una scatola dentro le patatine di polistirolo, e ci scrivete sopra APPELLO PER UNA NUOVA MUTAZIONE DELLA SINISTRA, vi aderiranno tutti come mosche alla Vapona striscia.

Anche stavolta, per non farci mancare niente in prossimità delle elezioni europee, c'è un nuovissimo appello appena sfornato grazie allo sbarco in Italia di Tsipras, il frontman di Syriza, la formazione che, in una Grecia devastata dalle politiche euriste, propone di uscire dall'austerità senza uscire dall'euro. Un po' come scopare senza aprirsi la cerniera, come riuscivano a fare magicamente nei casti film del vecchio cinema.
Niente euroexit, insomma, per Tsipras perché "sarebbe un fallimento" e, se proprio si deve uscire, che sia perché lo desidera la Germania e che lo dica la Frau al governo greco. Giuro, non sto scherzando.
Tornando all'appello, lanciato in primis dalla figlia del padre nobile, e già questo è un bacio della morte, si tratta di proporre questo ragazzone greco dallo sguardo non esattamente geniale e dalle idee altrettanto innocue, come abbiamo visto, come Presidente della Commissione di Bruxelles in quanto leader di una nuova Lista di Cittadinanza Europea per "cambiare l'Europa". (Risate registrate).

Stuoli di intellettuali micromegalomen, strafattiquotidiani, cantanti, scrittori, reggisti, giornalisti, impegnati in genere, tutti delusidalpiddimamoltosperanzosiinquestanuovaformazionedisinistra, si sono già buttati a pesce su questa fondamentale iniziativa di cosmesi autoassolutoria che farà credere ai compagni di lottare contro ciò che ci sta distruggendo perché loro glielo hanno permesso, ma il guaio è che ci si sono buttate sopra anche le cougar e le grannies dell'eurismo DOC che se lo sono subito amorevolmente conteso come toy-boy, come si è potuto vedere in una recente puntata del Lilli Cougar Piddy Show.  
Potrebbe bastare quello, il fatto che piaccia tanto a loro, che se lo coccolino e ne accarezzino la testolina come un beagle puccioso, per far capire che questo Tsipras e i suoi Tsipirini alla caipirinha sono più innocui di un saettone per le élites dominanti europee. Ma tant'è, quelli di cui sopra firmerebbero anche il proprio sfratto esecutivo, se fosse "de sinistra" e avessero paura di passare per fascisti non firmandolo.

Ad ogni modo, siccome illustrissimi compagni non mi credete che Tsipras è una sòla, nonostante lo abbiano già affermato in parecchi come, tra gli altri, Costas Lapavitsas in quest'intervista, Diego Fusaro e quei bugiardoni dei tedeschi che lo hanno definito addirittura "il più grande nemico dell'Europa" (risate registrate), voglio essere seria e documentare con tutti i crismi il programma di questo fenomeno. Vi lascio il link ai famosi dieci punti della Lista Tsipras che non nominano nemmeno per sbaglio il vincolo monetario come problema ed il suo abbandono come soluzione, così potrete godere in santa pace del numero di questo escapologo sex symbol (che ha sedotto perfino Civati oltre alle eurotardone), il quale magicamente riuscirà alla fine a fottere anche voi superando la doppia cerniera e la cintura di castità.

People from Syriza, oh people from Syriza, Syriza wonderland...


giovedì 6 febbraio 2014

Il paese dei Signor Minchino


Ieri sera un amico notoriamente sadico mi ha sfidata: "Posta su Twitter una battuta sulla questione della pallottola e vediamo cosa che succede". Da sventurata risposi si, ed eccola: "Le hanno recapitato una pallottola potenzialmente stupratrice". 
Neanche il massimo, devo dire. Una robetta così. E' che il personaggio alluso ed il femminismo piagnone in genere non mi ispirano che compatimento ed insofferenza e quindi anche il risultato creativo ne risente.
Ad ogni modo il tweet è servito a placare il sadismo del mio amico ma, al contempo, a scatenare un inferno, oltre che a darci un quadro alquanto fosco del clima da regime, di dittatura autoinflitta, che si respira. Roba che, per tornare seri, si era vista forse solo ai tempi della rivoluzione culturale in Cina, temo. Le guardie rosse e i nemici del popolo.

Orde di stoconlauristi scatenati che nemmeno al Fosso di Helm. Inviti a vergognarmi per la battuta sessista,
ancorapiùgraveperchèprovienedaunadonna, come se le donne dovessero condividere tutte un unico pensiero debolissimo; un esibizionista che si sbottona una laurea in pediatra e neuropsichiatra infantile con PhD in esticazzi che mette in dubbio la mia dignità di psicologa, quell'altro che sospetta un'origine albanese della mia laurea e soprattutto la cara collega che, attorniata da uno stuolo di psychoboys, si toglie lo sfizio dell'avvertimento da gua(p)pa di quartiere:

Un delirio collettivo. Tutti communisticosì, gente con Pertini, Mandela, il bimbo di colore con il pugnetto chiuso in homepage. Studenti di scienze politiche (ancora!), psicologi, piddini e sinistra originale, mica made in China, a parte il fatto delle guardie rosse. Tutta gente che, privata dell'ideale e oppressa dall'angoscia  di essersi venduta ai padroni, se osi toccare i suoi nuovi idoletti, se giochi con la cacca della sua collezione di preziosi caganers istituzionali, ti proietta addosso tutta la violenza che attribuisce alla figura persecutoria del grillino; anzi, dei grillini, che  vedono correre sui muri e dappertutto. Uno spaventoso riflesso pavloviano collettivo che sembra quell'episodio di X-Files dove la gente improvvisamente impazziva quando vedeva apparire la scritta KILL sul display del microonde.

Per questi soggetti non c'è bisogno di verificare la corrispondenza tra la percezione e la realtà. Che tu sia o non sia grillina, insomma, non importa. Non preoccuparti, ci pensano loro a disegnarti. Domande ed autorisposte provengono da strutture allucinatorie condivise e stereotipate. Basta solo l'accenno, il trigger e partono in quarta con il set completo di risposte.
In fondo li ringrazio, è stato un esperimento dai risultati molto interessanti. Cavie stupende.


Si sono scandalizzati (soprattutto credo per un commento aggiunto in calce al mio tweet) ma c'è bisogno che ricordi che la prima a parlare di potenziali stupratori (riferendosi ai frequentatori di un blog) sfruttando ignobilmente un argomento troppo serio per essere usato a scopi personalistici e propagandistici è stata chi sapete voi? E c'è altresì bisogno che vi dica che la famigerata pallottola non è mai stata recapitata perché miracolosamente e fortunatamente intercettata dalla precrimine, senza contare che il calibro 3,80 esiste solo nelle veline di regime, a meno che non ci riferiamo allo .380 APC, vecchia gloriosa arma d'ordinanza?
E che è bastato solo alludere al notorio personaggio senza nemmeno nominarlo per farli reagire tutti uno dopo l'altro in una reazione a catena? Qui ci vuole l'anima bella di Petrolini.

.

Questo è diventato il paese dei Signor Minchino, dei servi impazienti di essere promossi a schiavi, degli adoratori della mediocrità politica e della bischeraggine out of the closet; siamo una enorme periferia di Stoccolma, popolata di omuncoli e donnicciole che non si rendono più nemmeno conto delle contraddizioni nelle quali cadono. Terrorizzati di non apparire abbastanza proni al regime. Che non sanno più tollerare chi non condivide le loro fallacie retologiche e che ha ormai sviluppato una perniciosa forma di asservimento al potere che vorrebbe imporre a bastonate a tutti gli altri.

Madame, mi scuso se l'ho offesa con il mio commento sessista e stupratore e se ho gettato polpettine avvelenate ai suoi cagnolini da guardia. Mi perdonerà  però se aggiungo anche che in una posizione come quella del Signor Minchino non mi vedrà mai.
Brava! Grazie!

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