martedì 26 luglio 2016

Clinton comanda colore



Bene bene, abbiamo fra noi un'attrice comica, la soldatessa Joker. Nel senso che se la eleggessero POTUS avremmo un pianeta in mano ad una Jokeressa più scoppiata di quello nella versione del poro Heath Ledger, RIP. Una che non sarebbe né fisicamente né tantomeno psichicamente in grado di reggere il Regno di Molto Molto Lontano, figuriamoci gli Stati Uniti d'America. Parola di Steve Pieczenik, che lo dice non solo in qualità di psichiatra ma come persona assai addentro al lato oscuro.


Io sono solo psicologa, come sapete, ma una pazza furiosa la so riconoscere. Sapete cosa mi spaventa più di tutto di questo video? Non tanto il fatto che Hitlery dica "se useranno le armi atomiche contro Israele li obliteremo", riferendosi all'Iran (il filmato è del 2010) ma è il suo porsi come una innocua casalinga che si rivolge ai suoi figli dicendo la famosa frase: "v'ho fatto, vi disfo". "Se non farete i bravi mammina diventerà molto cattiva". L'occhio sbarrato (neurologicamente inquietante) della madre vogliosa di trasformarsi al più presto in una dea Kali Yuga, nella bigliettaia tutta impettita nella divisa che oblitererà il nostro biglietto per Armageddon. Questa banalità di male femmina in pattine di feltro per non rigare il pavimento che John Waters ritrasse così bene grazie a Kathleen Turner nel film "Serial Mom"pronta a nuclearizzare mezzo continente, se non altro per dimostrare che anche le donne possono premere un bottone, che credete?

Temetela, temete Hitlery come la peste ripiena di ebola. Immaginate una Merkel, elevatela al cubo e pensate al danno che potrebbe fare nello studio ovarico. Attenti, queste sono donne che devono dimostrare qualcosa. Qualcosa di molto grosso. Una cosa che ha la cappella e non è un pene oggetto d'invidia, ma un fungo atomico.
A proposito, come Angela nata Kasner anche Hitlery non vuole essere chiamata Rodham ma Clinton. Non è curioso? Perché, nell'era del femminismo cazzuto, ripudiare il nome del padre ma non utilizzare allora quello della madre invece del cognome di un marito che sa tanto, in entrambi i casi, di piccoloborghesissimo paravento?

Paventate Hitlery perché è la prima scelta dei neocon, è finanziata dai ricchi paesi arabi che se ne sbattono le palle dei profughi islamici causati dalle guerre dei neocon e che vengono sbolognati in Europa a cura dell'altro suo finanziatore Soros. Bisogna ammetterlo, però, è una grande avvocata. Nel suo primo caso, riuscì a far condannare lo stupratore di una bambina di 12 anni ad appena un anno di carcere, ridotto poi a due mesi ai servizi sociali. La sua storia professionale è quasi la trama de "L'avvocato del Diavolo".

Come contrastarla? Wikileaks la sta lavorando piano piano, goccia a goccia, ma finora con robetta. Qualche mail di troppo con l'amichetta, la scoperta che Bernie Sanders è il Grande Puffo Piddino d'America, fottuto da questa Gargamella in toga rossa e dalle sue erinni del comitato elettorale.
Che schifo Bernie Sanders, idolo del mezzacarnismo di sinistra. Vecchio squallido, prodotto tossico, CDS (Cretino Di Sinistra, © Alberto Bagnai) al cubo, che si è prestato a farsi trombare davanti e didietro e ringrazia pure. Endorsa, lui. Figurati se non si sottometteva alla linea del partito, come uno sbattipugnista nostrano. Poi dicono che quella non è sinistra. Un altro cialtrone alla Tsipras, come già se vedeva. I progressisti che scodinzolano alla prima abbaiata di Wall Street. Che persone di merda.


P.S. Si può dire che Hitlery sarebbe la prima bambola assassina POTUS? Eppure, guardate, è impressionante.

mercoledì 20 luglio 2016

La nostra paura fa bene al re ma anche a noi

Monica non si vede perché è sotto il tavolo.
Antefatto I - L'ammonimento del presidente-generale

"Dobbiamo guardarci, nei consigli di governo, dalla ingiustificata influenza volontaria o involontaria del complesso militar-industriale. Non dovremo mai permettere che il peso di questa coalizione metta in pericolo la nostra libertà e la nostra democrazia." 
(Dwight "Ike" Eisenhower, 17 gennaio 1961)

Antefatto II - La disfida dei pazzi solitari

1981. Il 30 marzo il presidente Ronald Reagan subisce un attentato per mano di uno sciroccato, un pazzo solitario che affermerà di aver sparato al presidente per attirare l'attenzione di Jodie Foster, della quale è segretamente innamorato. Questo ragazzo è figlio di un finanziatore del vicepresidente George Bush e suo fratello Scott frequenta i giovani Bush, i futuri presidente degli Stati Uniti George W. e governatore della Florida Jeb. I membri della famiglia Bush non furono mai interrogati dagli inquirenti circa il loro legame con la famiglia Hinckley. Dice il saggio: "Mai scegliersi un texano come vicepresidente".

Il 13 maggio, in Piazza San Pietro, un turco noto come estremista di destra spara al Papa, anche qui da distanza ravvicinata ma senza ucciderlo. Il pazzo solitario Ali Agca affermerà, cambiando camaleonticamente una mezza dozzina di versioni, di aver agito su qualche mandato divino.


Antefatto III - Uno, due, tre, prova!

11 settembre 1990 - Nel discorso al Congresso dal titolo "Verso un Nuovo Ordine Mondiale", il presidente George Bush afferma: "Viviamo un momento straordinario. La crisi nel Golfo Persico, pur così grave, offre un'opportunità rara per muoverci vero un periodo storico all'insegna della cooperazione. Da questi tempi difficili potrà emergere il nostro quinto obiettivo: un nuovo ordine mondiale, una nuova era, più libera dalla minaccia del terrore, più forte nel perseguimento della giustizia e più sicura nella ricerca della pace. Un'era nella quale le nazioni del mondo, ad est ed ovest, a nord come a sud, possano prosperare e vivere in armonia." 

Antefatto IV - Sesso e potere

12 novembre 1999. Far cancellare ad un presidente democratico la legge voluta dal democratico Franklin Delano Roosevelt che sanciva la repressione finanziaria attraverso l'obbligo della separazione tra l'attività di credito e quella speculativa e obbligava le banche a scegliere in quale settore operare, come logica conseguenza della crisi del 1929 che tanti lutti addusse agli americani e al mondo intero, fu dura ma alla fine ci riuscirono. Ci volle una certa opera di dissuasione durata qualche anno che si avvalse anche delle prestazioni decisive della signorina Lewinsky, che giunse alla minaccia di impeachment, con un canaio mediatico che andò avanti per tutto il 1998 (Sexgate) e si risolse appunto con la pubblica ammissione di Bill si aver fornicato con la stagista e soprattutto con questa firmetta in calce alla licenza di uccidere conferita alla finanza neoplastica lasciata libera di infettare da allora in poi l'intera economia mondiale.

Sapete cosa firmò, in pratica, quel frescone di Bill quel giorno (futuro anniversario della "caduta" di Berlusconi in Italia), cancellando il Glass-Steagall Act? Da quel momento fu il via libera alle oscenità senza freni delle catene di Sant'Antonio dei derivati, delle speculazioni sui mutui subprime, ovvero il principio che "vivere al di sopra delle proprie possibilità" è cosa buona e giusta se c'è chi shorta sulla spazzatura e ha bisogno di crearne di sempre più puzzolente gabbando disoccupati, immigrati e vecchiette. Un Sistema che infine portò al fallimento di Lehman Brothers, all'instaurazione così poco liberista in senso classico del principio del "too big to fail", agli ancor meno liberisti salvataggi di stato con pubblico denaro dei criminali speculatori di Wall Street, ma soprattutto ai fate presto, alle scommesse sui default di interi stati come prassi normale ed accettata, alle dittature degli spread, al tallone di ferro dell'euro e alla Chernobyl bancaria prossima ventura di Deutsche Bank. 

Bill firmò tutto questo, con quel sorrisetto da stronzo e con gli squali dietro che si spellavano le mani, ma firmò anche, con il senno di poi, la dichiarazione di resa nei confronti di un Potere che ambiva a divenire assoluto, a sostituirsi a quello dello stato di diritto, mettendo in pericolo la democrazia non solo negli Stati Uniti ma in tutto il mondo.

Antefatto V - Ce lo chiede il Nuovo Ordine Mondiale

Nel gennaio del 1998, mentre Paula Jones il 17 depone in tribunale contro il presidente, facendo scoppiare il provvidenziale Sexgate che farà crollare le ultime resistenze di Bill, l’équipe del think tank neoconservatore "Project for a New American Century", tra i cui nomi si leggevano, oltre a quello di Donald Rumsfeld, i nomi di John Bolton ( ambasciatore all'ONU dal 2005 al 2006) e Paul Wolfowitz (presidente della Banca Mondiale dal 2005 al 2007), scrive a Clinton una lettera, chiedendo un cambiamento radicale nei rapporti con le Nazioni Unite e la rimozione dal potere di Saddam Hussein.

Nel noto documento “Rebuilding America's Defenses” (versione originale in inglese in pdf), pubblicato in seguito nel settembre del 2000, il PNAC affermava che gli Stati Uniti, dopo il crollo dell’Unione Sovietica, avevano un’opportunità strategica senza precedenti, quella di rimanere unica superpotenza e imporre la “pax americana” al mondo. A questo scopo era necessario tra l’altro:
difendere il suolo americano; combattere e vincere in multipli, simultanei teatri di guerra; assolvere i compiti di «polizia» per rendere sicure le “regioni critiche”; trasformare le forze americane per sfruttare la «rivoluzione negli affari militari». Per portare a termine queste missioni, dichiaravano, "dobbiamo: mantenere la superiorità nucleare; rafforzare l’esercito; riposizionare le Forze armate americane verso il Sud est europeo e il Sud est asiatico, nuove aree strategiche del ventunesimo secolo; controllare i nuovi «beni internazionali dello spazio e del cyberspazio; aumentare le spese militari gradualmente a un livello minimo tra il 3,5 al 3,8 per cento del Pil, aggiungendo da 15 a 20 milioni di dollari al totale della spesa annuale per la difesa".

Il povero Ike si rivolta nella tomba ad Abilene in Kansas.

Antefatto VI - Sono affari di famiglia

Il candidato repubblicano alle elezioni presidenziali del 2000 è il figlio del presidente ed ex capo della CIA George Bush, George, W. jr. L'esito delle elezioni è quantomai incerto e la Corte Suprema degli Stati Uniti si trova invischiata in un pasticcio senza precedenti, il cui esito, dopo settimane di polemiche e riconteggi dei voti, vede i giudici assegnare la vittoria e la Casa Bianca a Bush jr. Sono elezioni invalidate da brogli, specie quelli occorsi in Florida, il cui governatore era all'epoca Jeb Bush, fratello del candidato presidenziale.

Antefatto VII - Il vero millennium bug

L'estate del 2001 è assai turbolenta. I governanti del mondo si radunano a Genova per uno di quegli incontri pubblici in pompa magna, in seguito abbandonati per scarso successo di popolo, chiamati G8, mentre alcuni agenti della CIA (lo scriverà poi il giornale francese Le Monde) fanno visita ad un vecchio amico, Osama Bin Laden, miliardario saudita con l'hobby della guerriglia contro il nemico dell'amico che paga meglio. Bin Laden è molto malato, forse sta morendo consumato da una grave malattia. Non si conosce il motivo della visita degli uomini dell'Agenzia a colui che, entro poche settimane, diventerà il Nemico Pubblico Numero Uno dell'America e del mondo.

A Genova intanto si scatena per le strade uno sconcertante teatro di guerra. Gruppi antagonisti che sfidano apertamente ed incoscientemente l'ordine costituito imperiale, compagni ideologici istituzionali che vigliaccamente si ritraggono lasciando che inermi e inconsapevoli comparse generiche si becchino le mazzate di una reazione poliziesca che è troppo violenta per non dover essere interpretata, assieme alla provocazione che l'ha scatenata, come un messaggio potente a chi doveva intendere. A distanza di tempo, Genova appare il luogo dove si svolse un rito di iniziazione, con relativi sacrifici umani, per tastare la fedeltà di coloro che si apprestavano a servire ed obbedire per alcuni fondamentali cambiamenti in corso. C'è bisogno di ricordare che l'anno successivo entrammo ufficialmente nella gabbia dell'euro, tenuti per mano dai paciocchi sventolanti ramoscelli di ulivo? Non riesco ad interpretare altrimenti l'atteggiamento della sinistra in quel frangente se non in un pubblico atto altamente simbolico di sottomissione al Nuovo Ordine. Non ci sarei mai arrivata, per altro, senza quel "è stata una notte cilena" di D'Alema dopo la Diaz.

Il 10 settembre Donald Rumsfeld rivolge un duro monito al Pentagono (alla Casa Bianca c'è quel battilocchio di George, che non creerà problemi). Basta con gli sprechi, è ora di fare le riforme. "L'avversario l'abbiamo vicino ed è la burocrazia del Pentagono", afferma con una certa aggressività. Come si combatte la corruzione nel cuore militare del tuo paese? Con un missile conficcato nella parete esterna di uno degli edifici più controllati e difesi del mondo, dicono i maligni come Erdogan**.

Il giorno dopo succede quel che succede. Viene attaccata New York, distrutte le due torri del WTC, disperso un altro aereo e il Pentagono viene appunto colpito da ciò che ormai si considera tutto meno che un aereo di linea. Il che, per definizione, significherebbe che reparti militari o paramilitari americani hanno sparato contro il cuore militare dell'America. Qualcosa di assai simile ad un colpo di stato. 

Ma non basta. La sera stessa alla Casa Bianca, al presidente rientrato dalla Florida di Jeb e a tutto lo staff vengono distribuite pastiglie, chissà perché, contro l'antrace. La polverina infatti farà la sua comparsa ma solo all'inizio di ottobre nello studio del capo dell'opposizione Ted Daschle che giustamente tergiversa sull'approvazione del Patriot Act, una legge che, dovendo contrastare il terrorismo internazionale, stranamente limita i diritti civili degli americani, ovvero delle vittime del terrorismo. La polverina risulterà essere uscita da un laboratorio di guerra batteriologica superblindato, ad opera dell'ennesimo scienziato pazzo.

Per coprire quello che fu un colpo di stato, eseguito dal gruppo di potere che si autodefinisce neoconservatore e che tramava probabilmente da almeno vent'anni al fine di conquistare il potere in America e tramutarlo in potere mondiale, viene creata la grande narrazione del Terrorismo Islamico. Una cessione di copyright firmata probabilmente in articulo mortis dall'ex compagno di merende afghane Osama Bin Laden, che fonti arabe avrebbero dato per morto attorno al mese di dicembre di quello stesso anno 2001. 

Nel giro di pochi mesi, con la scusa della lotta trentennale al terrorismo islamico, inizia ad essere messa in pratica e alla lettera l'agenda del "Rebuilding America's Defenses": prima l'Afghanistan, poi l'Iraq e poi altre campagne minori come Libia e Yemen, sempre all'insegna della guerra come cinghia di trasmissione della shockeconomia.

Gli ultimi quindici anni li abbiamo spesi così. In stato di guerra e rivoluzione permanente grazie ai neoconservatori in prima persona con Bush e poi ai loro token blacks, pescati anch'essi tra i vecchi commilitoni delle operazioni in nero. Grazie a Bill Clinton la guerra ha potuto essere continuata e giocata anche al tavolo della roulette truccata della finanza, con le conseguenze che sentiamo bruciare sulla pelle. Vecchi progetti reazionari come gli Stati Uniti d'Europa hanno potuto essere imposti alle popolazioni con la scusa delle riforme dovute non si sa a chi e rese improrogabili da crisi create appositamente in maniera sempre più sofisticata. Un unico speculatore può giocare su più tavoli: mentre ha il dito sul buy/sell, crea emergenze umanitarie, movimenti biblici di popolazioni, istruisce e finanzia rivoltosi a progetto, rianima antichi odi razziali, aizza secolari mire islamiche di conquista e offre infiniti spunti a emulatori di ogni sorta. Il caos è servito. 

Come in tutte le dittature vecchio stampo però, questo nuovo ordine non sarebbe praticabile senza l'apporto fondamentale di due elementi: i guardiani della rivoluzione, quei "progressisti" che hanno accettato, per sopravvivere dopo l'89, di rinnegare il comunismo nazionalista in favore del comunismo internazionalista, così simile al mondialismo elitario da non riuscire più a distinguerli. I comunisti preferiti ora governano, dettano legge, applicano senza discutere le agende sempre più orwelliane di padroni sempre più reazionari ed oscuri. L'attacco a tutti i confini, da quelli del sé a quelli esterni. Dal gender alla sottomissione coatta alle invasioni con obbligo di meticciamento e ingoio dell'eventuale inevitabile rigurgito razzista. 

Ammiro coloro che riescono a dire di fronte all'aftermath di Nizza: "Non dobbiamo farci vincere dall'odio". Ammiro ma non comprendo. A parte che sono i troppi Mohammed tutti attorno a noi che ci odiano perché "ci credono" e quindi dovremmo convincere anche e soprattutto loro che stanno nel Truman Show. Ma se la paura sana di lasciarci la pelle ci obbliga a reagire non è questo un bene? Reagire non vuol dire riaprire i termovalorizzatori in Polonia ma, ad esempio, cominciare con il votare NO ai referendum che vogliono stravolgerci la Costituzione.
E chi vi dice, inoltre, che qualcuno di questi atti infami non ci venga fatto affinché semplicemente troviamo le palle per reagire e ribellarci ai vari collaborazionisti? 

Il secondo elemento fondamentale di fiancheggiamento della dittatura è la propaganda veicolata dai media, che si occupa del travisamento della realtà, della sua manipolazione, della creazione da zero di vere e proprie saghe ed epopee che servono a impedire la lettura di ciò che accade veramente. Un ruolo, questo, che nessun tribunale della storia potrà mai giustificare con alcuna attenuante ma che, ancora una volta, non ci risparmierà al momento opportuno il coro di belati dell' "eseguivamo solo gli ordini".

Questa ricostruzione potrebbe essere ridotta da qualcuno ad un delirio complottistico, preferendo ricondurre tutto l'attuale scenario allo svolgimento scientifico della lotta di classe, al capitalismobrutto, all'ordoliberismo, mentre credo si tratti del riassunto dell'opera di pura sovversione nihilista sovranazionale riconducibile a quelle stesse entità economiche che manovrano i destini finanziari del mondo, motivati solo dal profitto e per i quali l'ideologia è solo uno strumento pratico da far maneggiare ai servi, in quanto altamente tossico. Gente per la quale il tramare è attività fisiologica.

Prospettive - Hitlery o Cattivissimo Trump?

Chi spinse Monica sotto la scrivania di Bill? Alla luce della più stretta attualità, scommetterei senz'altro che un ruolo non marginale lo ebbe la Signora Hitlery, non a caso oggi campionessa e portabandiera dei medesimi figuri che vollero la cancellazione del Glass-Steagall Act e i pupari di tutti gli eventi che ho riassunto, ovvero i neoconservatori. Guardate, anche qui, il tradimento del partito democratico, che continua ad offrire un'animaccia ormai svenduta troppe volte in cambio del potere. 

Parrebbe il colmo dell'ironia il fatto che sia il candidato repubblicano Donald Trump a dichiarare nel suo programma elettorale presidenziale di voler ripristinare il Glass Steagall Act, segno che perfino in alto ci si rende conto che così non si può andare avanti. 

Se però interpretiamo la candidatura di Trump come la possibile riscossa di quel potere da troppo tempo all'angolo: il conservatorismo classico (Reagan fu inviso ai neocon, come la Thatcher in Europa si oppose all'euro e alle stranezze antidemocratiche della UE) assieme a quei militari da troppi anni umiliati da guerrafondai incapaci, buoni solo a mandarli a cacciarsi in sempre nuovi Vietnam, allora qualcosa potrebbe cambiare. Sempre a destra, purtroppo, lo so. La rivoluzione proletaria è rinviata causa mala tempora.

Oppure volete voi la prima presidenta inquantodonna Hitlery Rodham coniugata Bill "Kill Glass-Steagall" Clinton, vogliosa di guerra, manipolata dai neocon e dalle amichette, sciagura vivente da non aggiungere alle già tante disgrazie che ci affliggono, e solo pur di sembrare di sinistra? Volete la sventurata che rispose: "Si, abbiamo creato l'ISIS e ci è sfuggito di mano", come confermano i fin troppo reali wannabe ISIS fighters scatenati per l'Europa che stanno riuscendo a far diventare la favola del terrorismo islamico una tremenda realtà? La realtà che imita la finzione dei Katz Studios?

Oppure volete il miliardario con il riportone e la moglie strafiga, anche lui, ahimè, di destra ma in pratica perfino più a sinistra del vecchio ballista venduto Sanders e accettare che finisca come per la crisi degli ostaggi di Teheran, con una bella disinfettata salutare? Magari d'accordo con Putin e la Cina. Per una nuova alleanza che ci riporti, se non proprio al sol dell'avvenire, almeno alla vita che avevamo. Temo che il boss di "The Apprentice", come Obi Uan Kenobi, sia la nostra unica speranza.


** Ieri sera il TGLa7 di Mentana ha riportato una curiosa affermazione di Erdogan:" Dire che mi sono fatto il golpe da solo sarebbe come dire che l'11 settembre se lo sono fatto gli americani".

lunedì 18 luglio 2016

Tutti gli animali sono uguali ma i porci sono meno uguali degli altri


Un weekend di fuoco e non a causa dell'estate meteorologica. In poche ore abbiamo avuto l'ennesima strage terroristica di civili in Francia, un tentativo di golpe in Turchia e un'altro praticamente ignorato in Armenia e altri assassinii a sangue freddo di poliziotti negli Stati Uniti.
Parrebbe francamente difficile pensare ad un'unica regia che, dai sotterranei della Spectre, riesca sempre ad ottenere l'effetto voluto ed alla quale ogni piano vada sempre bene, ma se ciò che il regista si limita a fare è alimentare il caos iniettando sapienti dosi di reagente ovunque si possa scatenare l'esplosione dell'odio e del fanatismo e lo scontro frontale, lasciando che le cose accadano per logica conseguenza, allora è probabile che vi sia qualcuno che sta dietro a tutta questa concatenazione di eventi di terrore globale. Lo fa perché la sua parabola volge al termine, il suo progetto è fallito e, come Hitler nel bunker, ordina di mandare al fronte i fanciulli e i vecchi e dà ordine di fare terra bruciata per non lasciare nulla al nemico.
Gli eserciti iniziano a ribellarsi a quei poteri civili che si sono messi in testa di fare la guerra globale, con risultati disastrosi, e ciò che ancora risponde agli ordini di quei poteri è la macchina propagandistica dei media, impegnati a non raccontare fatti ma narrazioni, confabulazioni e vere e proprie costruzioni mendaci, che hanno il compito di confondere, suggerire ma un momento dopo smentire, in un crescendo di voluta incertezza che ha solo il compito di aumentare l'angoscia e lo stato di shock degli spettatori di questa atroce attualità. Come si fa infatti a definire "scontri razziali" gli agguati di tipo paramilitare che colpiscono ormai ogni giorno i poliziotti americani, tra i quali vengono uccisi anche degli afroamericani? 

Per fare un esempio del ruolo attuale dei media e del loro essere parte dei nostri problemi, in quanto non si chiedono mai veramente cosa stia succedendo e soprattutto il cui prodest, configurandosi solo come fiancheggiatori dei creatori del caos, torniamo per un momento al massacro in Bangladesh, dove nove nostri connazionali furono uccisi dopo essere stati tenuti in ostaggio da un commando di generici "jihadisti". Tornate le salme in Italia il 6 luglio i giornali accennarono ai risultati delle autopsie che rivelavano segni di torture. "Seviziati perché non sapevano recitare il Corano" raccontarono allora i media, non riuscendo come al solito a non confabulare la solita storiella accessoria. 
Un caso strano, quello di Dacca. Dovrebbe essere una tragedia nazionale ma i funerali si svolgono in sordina, presenziati solo da generici e comparse governative, perché le primattrici e i black token rispolverati per l'occasione devono precipitarsi al funerale della vittima "di un odioso atto di razzismo", esploso sui giornali, guarda caso, proprio il giorno dopo le rivelazioni su Dacca. 


Atto di razzismo che poi risulterà la sfortunata degenerazione di una rissa dove la vittima risulterebbe essere stata addirittura la prima ad aggredire fisicamente colui che gli aveva insultato la moglie. Notizia che, ovviamente, appena ridimensionata la motivazione razziale, è svanita dai giornali come neve al sole, salvo ritornarci sotto forma di ennesima intimidazione alle forze dell'ordine ed esaltazione del concetto di psicoreato. Svanita ma dopo aver lasciato un forte messaggio, come ho già fatto notare in precedenza. L'occasione è servita per stabilire una potente neogerarchia tra etnie, razze e cause di morte che non è quella che uno immaginerebbe ma il suo esatto contrario. Alcuni animali da oggi risultano più uguali degli altri. Black Lives Matter, come direbbe Soros, escludendo gli altri colori. E' per questo, per il fatto che sia stato così eccessivo il dispiegamento di corpesse speciali ai funerali del migrante e alla luce delle rivelazioni in Francia sulle possibili torture al Bataclan, che viene il sospetto che la grancassa sul caso di Fermo sia servita proprio per silenziare le risultanze delle autopsie delle vittime di Dacca. O no?

Premettendo doverosamente che questa notizia si riferisce solo a ipotesi e a nessuna certezza, ieri è stato rivelato che, negli atti delle audizioni di una commissione di inchiesta dell'Assemblea Nazionale francese sulla strage del Bataclan, alcuni testimoni avrebbero accennato a segni di orrende sevizie sui corpi di alcune delle vittime dell'attacco terroristico del 13 novembre scorso. Si parla di evirazioni, occhi strappati ed altre mutilazioni.
Inevitabile pensare allora a Dacca e a quelle autopsie. Se risultasse vero che dei cittadini inermi vengono torturati in quel modo quando cadono in mano ai terroristi islamisti o jihadisti (o a squadroni della morte) cosa avrebbero da nascondere i nostri governi per dover, non solo celare le notizie, come accaduto in Francia, ma scatenare campagne mediatiche di copertura come quella di Fermo? Visti i sospetti destati dall'inchiesta ufficiale francese sul Bataclan, non pensa il governo italiano di instaurare parimenti una commissione che faccia luce sui fatti di Dacca? Oppure lasciamo intendere che, siccome i nostri morti erano imprenditori del tessile, in fondo la giustizia proletaria abbia fatto il suo corso?

Un altro fatto sconcertante è la reazione post attacco terroristico di alcuni politici. Se Manuel Valls ha ripetuto per l'ennesima volta ai francesi che "occorrerà convivere con il terrorismo", l'on. Enrico Letta in un'intervista ha affermato che, testuali parole, "la paura deve diventare una risorsa". Io non credo si sia mai sentito, prima di questi tempi sciagurati, un governante affermare, di fronte alla minaccia terroristica nei confronti dei propri connazionali, che essi devono accettare passivamente il proprio destino. E mai nessun intervistatore che osi ribattere: "Ma cosa sta dicendo?" Nemmeno Giorgino Bush nel 2001 osò dire agli americani che ci sarebbero state altre torri gemelle e che bisognava cristianamente portare questa croce, segno che qui siamo di fronte a qualcosa di ancora più degenerato rispetto al 2001. Siamo di fronte alla disperazione, alla bestia ferita, alla follia cieca di un serial killer che riesce a contagiare con la sua dissociazione e ad infettare ogni logica.

Quando si fa il profiling di un serial killer si cercano nei suoi atti alcuni segni caratteristici, alcuni manierismi che permettano di ricondurre una serie di delitti alla stessa mano.
Qui ne abbiamo diversi.
1) I responsabili vengono subito identificati come islamici radicalizzati ma allo stesso tempo si tratta sempre di soggetti singoli, pazzi solitari e cani sciolti.
2) Subito dopo ogni attacco terroristico compiuto da questi terroristi vengono ritrovati intatti i loro passaporti, patenti, ecc. che certificano inequivocabilmente la loro etnia. Successe con Mohammed Atta la sera dell'undici settembre e si arriva fino all'ultimo Mohammed di Nizza. Direi che questa del ritrovamento dei documenti è la firma del nostro serial killer.
3) Dopo aver indicato un islamico come responsabile, i media poco dopo occidentalizzano il colpevole sottolineando, ogni volta, che "andava a donne (ultimamente anche a uomini), beveva, fumava, si drogava, andava in discoteca". Quindi in fondo non era un vero islamico.
4) Spesso colui che era stato identificato come il responsabile con nome e cognome "riappare" dopo qualche giorno sui social dicendo "ehi, ragazzi, sono qui, sono vivo, non ero io!"

Che senso ha questa pantomima, sempre uguale ogni volta mentre sempre più famiglie piangono i loro cari? Cosa dobbiamo credere allora, che esista il terrorismo islamico come ci hanno ripetuto fino alla nausea dal 2001 fino al 2012 oppure che c'è, è ancora più pericoloso, ci ucciderà e dobbiamo farne entrare a milioni in Europa le cellule dormienti perché non possiamo farci niente ma che non dobbiamo preoccuparci perché il terrorismo islamico non esiste?

La nostra paura fa bene al re. Domani vi spiego perché.
Intanto voi spegnete la tv, gettate nel cestino i giornali e se volete sperare di capire cosa sta veramente succedendo, bendatevi e fatevi guidare solo dalla Forza.




martedì 12 luglio 2016

Benvenuti al café Kafka


Il più autorevole organo morente della sinistra ci informa che sarà istituita una Commissione "Jo Cox" (uhm) "sull’intolleranza, la xenofobia, il razzismo e i fenomeni di odio" alla quale hanno ovviamente aderito "parlamentari di tutti i gruppi politici, del Consiglio d’Europa, dell’Istat, dell’Unhcr (ONU) e di associazioni come Amnesty, Arci, 21 Luglio, Lunaria, Carta di Roma, Cospe, Fidr, e Human Rights Watch (Soros). A questi si aggiungono Tullio De Mauro, Ilvo Diamanti e Chiara Saraceno in qualità di esperti. La Saraceno è colei che sostiene che "non c'è niente di meno naturale della famiglia".

Aspetta.


Mah, forse il Golden Retriever non fa testo. So' bestie, non fanno parte della natura. Oppure sono stati esposti a condizionamenti culturali borghesi. (Che Dio Onnipotente vi fulmini.)

Non hanno proprio fame ma solo voglia di qualcosa di buono. Di psicoreato, per l'esattezza, amici miei. Non la pensi come noi? Una bella lobotomia prefrontale e passa tutto. "Back in the USSR". Per coloro che oseranno andare contro le narrazioni ufficiali del momento  basterà il cappello d'asino, la pubblica gogna stile Rivoluzione Culturale o proprio la galera? Chi dice che la famiglia è innaturale può essere capace di tutto e Dio ci scampi se sarà affidato a costui/ei di legiferare in proposito. 
C'è un problema però a fare paragoni tra questa protodittatura orwelliana mondialista e il vecchio socialismo reale. Sono quelli che hanno visto per radio il film "Asinistra buona contro il Capitale cattivo" e che in pieno denial ripetono, di fronte alle sconcezze piddine della coppia diabolica "ma questa non è vera sinistra, è liberismo". La tipica negazione del marito cornuto ("Sai, ho visto tua moglie che faceva la puttana con X." "Nooo, mia moglie non farebbe mai una cosa simile!") Lo so. Sorbiscono il doppio brodo Veltroni tutto terzomondismo, bontà e altruismo e non si accorgono che la finanza ci ha pisciato dentro.
Non è sinistra? Allora è una stranissima coincidenza che tutto questo sia il perfetto miscuglio tra Trockij & Le Rivoluzioni Permanenti, l'autorazzismo genocidario dei khmer rossi, l'ottusità ideologica e dialettica delle guardie rosse e "l'attacco al cuore dello stato" dei brigatisti, con il tocco finto-bonario dell'ottuso burocrate emiliano alla salama da sugo. Non è stalinismo perché purtroppo un giorno la Storia ci costringerà ad ammettere che Stalin, dopo tutto, fu il migliore fra loro, ed è tutto dire.
E' un caso che tanti maoisti vengano cooptati per fare il lavoro sporco, vedi l'ultimo caso di Barroso, premiato con il posto in banca come tutti i favorite communists che si rispettino? Oppure è un morbo che contagia solo loro per cui con l'età diventano servi dei banchieri? Il morbo di Goldman Sachs? Pazienza l'Emerito, ma Tsipras mi pare ancora troppo giovane. E Bernie Sanders, l'ultimo Sold Out (venduto) in ordine di tempo? Donald Trump (il suo spin doctor) ha commentato:" Sanders che appoggia Hillary è come Occupy Wall Street che appoggia Goldman Sachs". 
L'aristocrazia rischia di vincere la lotta di classe perché ha avuto la genialità  di avere messo l'armamentario burocratico realsocialista a disposizione delle necessità fisiologiche della redistribuzione verso l'alto dell'aristocrazia finanziaria. Se capite questo non vi dovreste meravigliare più di nulla.

Dove trovereste se no altrettanto livoroso antinazionalismo se non nell'internazionalismo no borders trockista? Nato in seno all'aristocrazia sovranazionale, venduto come arnese rivoluzionario agli allocchi occidentali esso è oggi ritornato in auge come perfetto strumento di dominio della trionfante aristocrazia controrivoluzionaria alla quale manca solo di distruggere la democrazia liberale della vecchia Europa per vincere il Grande Slam della shock economy. Rileggete Spinelli  e quel suo "La proprietà privata deve essere abolita, limitata, corretta, estesa, caso per caso, non dogmaticamente in linea di principio" e ditemi quanta rule of law britannica, quanto liberalismo, quanto Stato di Diritto piuttosto che arbitrio totalitario realsocialista ci trovate. 
Mi direte: sono anche nazisti. Certo. Variante internazionalista, ovvero internazionalsocialista. Internazisti. La prossima lotta all'ultimo sangue sarà tra Nazioni (e i loro popoli) e Sovranazione. Per ora mi pare innegabile che  la sinistra abbia scelto il campo della Sovranazione. 

Tornando alla notizia di apertura. Ricordate il frame? Voi vi scocciate dei troppi neri & co. a bighellonare in giro quindi siete razzisti. Ve li hanno portati, vi hanno importato i peggiori e più molesti proprio per farvelo diventare. I veri razzisti sono gli importatori perché sono convinti che la connaturata brutalità del selvaggio (questa è l'idea che hanno di africani e islamici) possa essere dispiegata come arma contro di voi. Se poi queste armi saranno distrutte dalla reazione dei popoli invasi a loro non frega niente. Sono abituati a scommettere sul fallimento di interi paesi, figuriamoci se si perplimono per quattro o quattro milioni di neri.

La commissione nasce dal pretesto della morte del migrante Emmanuel, ormai divenuta vicenda kafkiana.
Vorrei che qualcuno assai più ferrato di me in maniera legale dedicasse un po' del suo tempo alla disamina delle troppe aberrazioni giuridiche contenute nella narrazione della vicenda, partendo da questo commento lasciatomi da un lettore:



Il codice penale distingue giustamente tra diversi tipi di reato ai quali attribuisce diversi livelli di gravità e sanzionabilità. Nella fattispecie, è stato ormai dimostrato, dagli esami medico legali, dal fatto che la donna ha mentito (la testimonianza di un coniuge presa per oro colato!), dall'ordinanza del GIP, che è stato Emmanuel a commettere il reato più grave, ovvero ad aggredire Mancini con un'arma impropria (un cartello stradale divelto) dopo che quest'ultimo ha rivolto un'ingiuria alla sua donna. La controreazione dell'aggredito ha provocato poi la morte accidentale dell'aggressore. 
Tralasciamo Perry Mason che suggerisce all'assistito di dire che donerà tutti i suoi beni alla vedova, il GIP che presume la reiterabilità del reato "perché Mancini è un violento e ci sono tanti migranti in giro" (semplifico), la colatura di oscena strumentalizzazione che la morte di un essere umano ha purtroppo provocato nello sciacallume istituzionale.
Il frame pericolosissimo a cui si riferisce il mio commentatore è costituito dall'aggravante razziale attribuita all'ingiuria ma non all'aggressione, perché nessuno ha pensato che aggredire a sprangate un bianco non possa avere una connotazione di odio razziale. Si crea in tal modo una disparità incostituzionale tra cittadini, ad alcuni dei quali viene concesso di reagire a sprangate ad un'ingiuria e altri che si vedranno punire un'ingiuria con una sanzione superiore a quella prevista per un'aggressione fisica. Il discrimine dello psicoreato, appunto. Questa disparità, per giunta, viene sancita su base razziale. Ovvero la legge non sarà uguale per tutti ma alcuni cittadini stranieri, che non sono coloro per i quali la Costituzione di questo paese fu scritta, saranno più orwellianamente uguali degli altri. Se la prossima volta la sprangata farà secco chi ha proferito l'ingiuria, l'aggressore offeso dall'ingiuria razzista otterrà l'attenuante "razziale"?
Io non sono giurista, ma....

giovedì 7 luglio 2016

Il barcone rende liberi


E' stata una lunga giornata, durante la quale io ed altri ci siamo sentiti dire di tutto da un branco di cani di Pavlov inferociti solo perché cercavamo di capire cosa fosse successo. Premiamo il tasto pausa e ricapitoliamo. Un uomo, un nigeriano, è morto a Fermo per le ferite riportate durante un diverbio con italiani degenerato in aggressione. Questa è l'unica, tragica certezza. Stamattina la Repubblica raccontava così i fatti:

fonte
Nel medesimo articolo si leggeva però quanto segue:
Ecco l'inconfondibile tanfo della propaganda, di quella sopravvissuta miracolosamente a tutti i muri crollati nel recente passato, ammodernata solo da quel fastidiosissimo "due cosiddetti cittadini italiani", il tocco internazionalsocialista Si Global che ho voluto evidenziare. Il vero messaggio all'interno del solito scontato ammonimento antifa. Cosa vengono loro con questa mia addirci, i partigiani o quel che resta di loro? Che noi italiani siamo già diventati cittadini "cosiddetti" e lo saremo ancor di più in futuro. Per accelerare i tempi basta non essere d'accordo con loro e i loro padroni in guanti gialli. 

Già di prima mattina vi era insomma un bel frame in partenza sul primo binario e il sospetto è stato confermato in giornata, quando è scoppiato il delirio su media e soccial attorno all'unica versione dogmatica possibile, quella sulla quale concordano tutti, dalle autorità in giù. Quindi sospetta per definizione ma sacra ed insindacabile, come appunto tutti i dogmi. Dove c'è un dogma c'è un'Inquisizione. E qui è stata di quella spagnola.

Compare un articolo sul "Resto del Carlino" dove una testimone racconta una versione diversa dell'accaduto che ribalta le responsabilità? Subito parte la character assassination della donna che, siccome un 'altra volta ha testimoniato contro degli extracomunitari, e poi è una parrucchiera, allora per forza dev'essere una mitomane con ansia di protagonismo. 
Può essere, come può essere che le cose non siano andate come raccontano certi altri testimoni un po' troppo, diciamo, coinvolti sentimentalmente e non solo nelle questioni dei migranti.


In questa giornata di ordinaria follia, della sagra della fallacia in tutte le sue varianti, si sono pronunciati, sempre a senso unico e, come tutti gli altri, senza attendere le conclusioni delle indagini e del processo ma seguendo lo schema della giustizia sommaria tanto cara ai popolacci vogliosi di patibolo, i soliti intellettuali un tanto al chilo, i sepolcri imbiancati e i roveti ardenti. Tutti ad additare il presunto razzismo di un italiano che, per proprietà transitiva, viene attribuito ad un intero popolo di "cosiddetti cittadini", venuto in uggia ai padroni sovranazionali e quindi anche a codesti cani che scodinzolano loro attorno in attesa dell'osso da ciucciare.

Vedete, se Gad Lerner invoca il rientro di Kyenge nel governo, io ricordo che, a seguito dell'orrendo massacro della coppia di coniugi a Palagonia per mano di un africano (attualmente a processo), la signora ebbe a dichiarare quanto segue:


"Il crimine non può essere etnicizzato". Ma chi l'ha detto? Questo è solo volgare double standard, il fatto che, tanto per citare il solito Orwell, "tutti gli animali sono uguali ma alcuni sono più uguali degli altri".
Gli Hutu e i Tutsi etnicizzarono. Si etnicizza e sessizza ogni giorno in Congo. Così come etnicizzano i Bantu in Sud Africa (chiedete agli Zulu, che sono ridotti a rimpiangere l'Apartheid essendo accomunati nella disgrazia con gli Akrikaaners poveri, vittime delle leggi razziali antibianchi e antituttitranneibantualgoverno dell'ANC). Etnicizzano gli afroamericani contro altri afroamericani ( non lo dicono le statistiche del KKK ma esponenti del glorioso movimento delle Pantere Nere, ogni afroamericano intellettualmente onesto e le statistiche degli omicidi in USA). Non è negando la bidirezionalità del razzismo e la voglia di suprematismo che hanno certi neri, incitati in questo da orde di bianchi autorazzisti, che si combatte la violenza. Inutile però farlo capire ai cagnacci che ci hanno abbaiato tutto il giorno nelle orecchie.

Ma il frame, in definitiva, serve sempre a distogliere l'attenzione e a concentrarla su un focus. Emmanuel, il povero morto, per il quale è doveroso piangere, è diventato il perno sul quale pareva dovesse girare da quel momento in poi il mondo. Con tutto il rispetto dovuto per una giovane vita stroncata, la sua morte è riuscita ad oscurare ed annullare quella, estremamente imbarazzante per le nostre autorità xenofile (nel senso della perversione), dei nove italiani massacrati in Bangladesh. La notizia del giorno, riguardo a quel tragico fatto di cronaca, era che le autopsie cominciano a svelare dettagli raccapriccianti sulle modalità di tortura ed esecuzione dei nostri connazionali. (Mi scuso per la crudezza del termine connazionale).  Qui si incrocia un altro bel problemino. Quello del negazionismo sull'incompatibilità dell'Islam con il modello occidentale. 

Vi sono tuttavia altre cose ben più gravi da nascondere sotto il tappeto dell'omicidio a sfondo razziale. 
Lo stato comatoso delle nostre (loro) banche, il possibile crollo imminente di tutto l'ambaradan finanziario e lo scompenso in exitus del cancro dello short; il fatto che i vecchi pensionati europei "rappresentino una minaccia per il futuro del continente", come dice questo personaggetto qua (per dirla alla De Luca). (Pensasse piuttosto alla sua banca in dépassée che offre mutui se acquisti almeno due cellulari della nota marca e altri oggetti da catalogo).






Non vi preoccupa un discorso come questo? Fate molto male. Lo dicevano anche degli ebrei, che rappresentavano un problema, sapete? Ma Gad e Roberto Saviano non se lo ricordano più, presi dalla fregola della sostituzione etnica, e nemmeno i capitani d'industria dell'olocausto come il fu Eli Wiesel. A proposito di "per non dimenticare".
Mi piacerebbe chiedere a questi di Foreign Affairs quale soluzione (finale) proporrebbero per il problema dei vecchi europei. Essendo non più così giovane da non preoccuparmi e abbastanza anziana da averne motivo, sarei interessata a saperlo. Qualcosa tipo Aktion T4? Morte per fame, iniezioni di Luminal o camere a gas? 

L'altra faccia complementare del "problema anziani" è la sostituzione etnica.
Il frame del "povero negro" ucciso dal bianco fascista razzista infamone serve a nascondere che di speranzosi ed illusi come Emmanuel e signora, gli omini di burro della globalizzazione ne vanno a prendere 5000 al giorno in Africa, rovesciandoceli in casa contro la nostra volontà. Loro pretenziosi di tutto e noi in procinto di perdere tutto ciò che avevamo guadagnato in una vita. Due perfette fazioni in lotta per lo stesso osso. Sperano che ci ammazziamo a vicenda, è ovvio.
Tutte persone, questi migranti, che i paesi sovrappopolati da cui provengono sono ben lieti di sbolognare in giro per il mondo, che hanno dato per perse e che nessuno verrà mai a cercare. Persone che, non dovessero più servire allo scopo e diventassero ingestibili potrebbero essere facilmente fatte sparire da qualche parte ad Est dagli stessi che li hanno fatti arrivare, senza che nessuno lo sappia se non a fatto compiuto. Basta utilizzare a quel punto il frame di copertura giusto. Magari uno di quelli clamorosi, una minaccia di invasione aliena buttata lì come l'allucinazione da delirium tremens di un noto ubriacone, tanto ormai, con l'aiuto della stampa, l'opinione pubblica allucinata dalla propaganda la crederebbe, o la solita guerra locale a progetto. Ogni conflitto può diventare abbastanza capiente da contenere un genocidio.
Se preti e damazze di Sant'ONU volessero veramente bene ai migranti economici dovrebbero consigliarli di tornarsene a casa finché sono in tempo.
Non finirò mai di meravigliarmi invece del fatto che Gad e gli altri non vedano che si tratta di deportazione di massa, di schiavismo 2.0. Sono talmente accecati dall'ideologia che non vedono la scritta sul molo:"Il barcone rende liberi".

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